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Il mio metodo

L’approccio sistemico-relazionale

Il pensiero sistemico relazionale

Nel mio lavoro, raccordando le tecniche e i differenti saperi costruiti negli anni, parto dal pensiero sistemico relazionale.

L’approccio sistemico e relazionale considera l’individuo non come un’entità a sé, ma come parte di una articolata rete di rapporti con gli altri esseri umani e con tanti altri contesti sociali e culturali. Ovvero, un individuo è parte di sistemi più ampi che interagiscono e si intrecciano influenzandosi reciprocamente.

Lo sguardo è così portato non solo sul singolo ma anche alle sue interazioni, alle dinamiche fra individui e alle loro modalità comunicative.

Il mio metodo Elena Vadacca 02

Sono sistemi una coppia, una famiglia, una squadra, un gruppo di lavoro, organizzazioni con caratteristiche più complesse, le cui parti entrano in comunicazione fra loro.

L’economia di un sistema prevede comportamenti di tipo più rigido, i quali servono a garantire la propria stabilità, insieme a comportamenti maggiormente flessibili che, d’altro lato, servono ad adattarsi ai mutamenti i quali, conducono a nuove evoluzioni.

Il mio metodo Elena Vadacca Famiglia 01
L’approccio sistemico-relazionale

Il ruolo centrale della comunicazione

La comunicazione all’interno dei sistemi ha valore centrale, sia si tratti di comunicazione verbale che analogica (non verbale), uno sguardo, un gesto, un atteggiamento, una decisione: ogni atto è comunicazione, poiché “non è possibile non comunicare”.

Nel caso in cui un sistema si irrigidisca oltre misura su sé stesso, facilmente in uno dei suoi membri, possono emergere comportamenti di difficoltà o disagio psichico.

Nell’idea che un individuo ne sia una parte, allora il sintomo può essere considerato come espressione di difficoltà relazionali fra le diverse parti del sistema.

Come se un individuo si facesse portavoce di una problematica che appartiene al gruppo.

Attraverso questa lente, il sintomo assume una valenza comunicativa, intende dire che qualcosa non funziona.

Lavorando nel presente, sarà possibile esplorare i significati che esso assume per quello specifico sistema, che in quel momento del suo ciclo di vita, si regge su una situazione disfunzionale.

In questo modo, si potrà recuperare, nel rispetto dei propri tempi e delle proprie risorse, la possibilità di rilanciarsi verso una crescita trasformativa, in cui ciò che era negativo assume una forma evolutiva tendente ad un nuovo equilibrio.

Il mio metodo Elena Vadacca Comunicazione 01
Il mio metodo Elena Vadacca Comunicazione 01
Un viaggio verso l’individuazione e la comprensione profonda dell’essere umano

Il pensiero analitico junghiano

Meta del pensiero analitico Junghiano è l’individuazione, quel processo di integrazione delle varie parti della personalità di un individuo, il cui compimento è il fine dell’esistenza di ognuno. Si intraprende un viaggio di scoperta verso l’autorealizzazione della persona, attraverso il confronto tra il proprio mondo interno e il mondo esterno.

In questo tipo di approccio, non ci si orienta solo alla risoluzione dei sintomi psicologici, ma a cogliere e comprendere il funzionamento complessivo della persona, coniugando i propri fenomeni intrapsichici e il proprio mondo relazionale.

Qui, la relazione tra paziente e terapeuta rappresenta uno strumento di cura, il quale non può prescindere dalla comprensione profonda della storia della persona e di un passato che tende a ripetersi nel presente, creando difficoltà a sé stesso e alle sue relazioni.

Ciò comporta che anche il terapeuta abbia fatto esperienza di un approfondito trattamento analitico. C.G. Jung parla infatti del terapeuta come di un “guaritore ferito”, il quale “ha saputo andare a fondo nelle proprie sofferenze e nei propri conflitti prima di occuparsi di quelli dei suoi pazienti”.

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